Bonus beni strumentali 4.0 nel settore sanitario
È stata approvata dal Parlamento Italiano il 30 dicembre 2021, la Legge di Bilancio 2022 che introduce una serie di novità di particolare interesse per le imprese.
Rispettando la continuità rispetto al PNRR, la Legge di Bilancio 2022 prevede la proroga fino al 2025 del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, contemplato dal Piano Nazionale Transizione 4.0 e del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, transizione ecologica, innovazione tecnologica 4.0 e altre attività innovative.
Benefici per l’acquisto di beni materiali 4.0
Alle imprese di qualsiasi dimensione, e senza distinzione alcuna in termini di settore di riferimento, che realizzino investimenti in beni materiali 4.0 indicati nell’Allegato A annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale, realizzati tra il 1˚ gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022, è riconosciuto un credito d’imposta del:
40% del costo sostenuto per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
20% del costo sostenuto per investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro;
10% del costo sostenuto per investimenti superiori a 10 milioni ed entro il limite massimo di 20 milioni di euro.
Condizioni del credito d’imposta
Il credito d’imposta sarà fruibile nelle stesse aliquote anche per gli investimenti realizzati oltre tale periodo ed entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 sia avvenuto il pagamento di un acconto pari almeno al 20% del costo di acquisizione.
La Legge di Bilancio 2022 estende le misure del Piano Nazionale Transizione 4.0 fino al 2025, prevedendo, però, una rimodulazione delle aliquote.
Il bonus beni strumentali 4.0 opera anche nel settore sanitario.
Lo sviluppo tecnologico nel settore sanitario
È questa un’area nella quale lo sviluppo tecnologico sta trovando una rilevante applicazione, come ad esempio, nella fase della gestione dei dati clinici dei pazienti, nel monitoraggio medico e nell’impiego di sistemi robotizzati.
Gli esperti definiscono questo fenomeno come “Sanità 4.0”; chiarimenti e linee guida sono state definite dal Ministero dello Sviluppo Economico che, nell’eliminare ogni dubbio di sorta sull’applicazione di tale agevolazione al mondo medico, ha fornito indicazioni interessanti circa la corretta classificazione dei beni oggetto di agevolazione e la distinzione tra componenti materiali e immateriali.
Gli investimenti in beni materiali in chiave Industria 4.0 nel settore sanitario sono riconducibili alle seguenti quattro macrocategorie:
Apparecchiature per la diagnostica per immagini;
Apparecchiature per la radioterapia e la radiochirurgia;
Robot;
Sistemi automatizzati da laboratorio.
Apparecchiature per la diagnostica per immagini
Per quanto riguarda le apparecchiature per la diagnostica per immagini, viene fatto riferimento a tutte le tecniche e processi necessari alla creazione di immagini del corpo umano con finalità diagnostiche, ossia alla c.d. “medical imaging”.
Tali apparecchiature risultano composte dalla componente che racchiude la fonte di energia utilizzata – radiazioni ionizzanti, campi magnetici, ultrasuoni e fenomeni ottici – un lettino per il paziente e una postazione di lavoro comprensiva del relativo software, necessario per l’elaborazione e la ricostruzione dei dati e la successiva visualizzazione su monitor delle immagini.
Possono rientrare in tale categoria anche tutte le apparecchiature della medicina nucleare (i.e. PET, SPECT, etc.) nelle quali il processo diagnostico avviene attraverso la rappresentazione visiva della distribuzione del corpo umano di radionuclidi iniettati nel paziente e tutte le apparecchiature per la mineralometria ossea computerizzata, c.d. “MOC”.
Apparecchiature per la radioterapia e la radiochirurgia
In merito alle apparecchiature per la radioterapia e la radiochirurgia, viene fatto riferimento a tutti quei beni utilizzati per il trattamento delle cellule tumorali.
Tali macchinari, grazie a particolari software incorporati, permettono il trattamento terapeutico con la massima precisione, in quanto, utilizzando dosi di radiazioni ionizzanti, riescono a localizzare, focalizzare e intervenire sull’area tumorale.
In tale categoria rientrano i sistemi integrati per la radioterapia avanzata e gli altri componenti indispensabili al trattamento, quali, i sistemi dedicati al centraggio, al posizionamento automatico e all’immobilizzazione del paziente nonché i sistemi robotizzati di radiochirurgia stereotassica che, in virtù dei sistemi di calcolo integrati per l’elaborazione delle traiettorie del braccio robotico, permettono l’esecuzione di interventi chirurgici non invasivi.
Robot
All’interno della voce denominata robot, invece, sono comprese tutte le diverse tipologie di robot e sistemi robotizzati impiegati nel settore sanitario per scopi interventistici, terapeutici e riabilitativi.
A tale riguardo, la categoria comprende tutti i robot chirurgici necessari per eseguire interventi ad alta precisione e poco invasivi, composti essenzialmente da una console chirurgica, centro di controllo per mezzo del quale il chirurgo gestisce direttamente il robot, dal c.d. “carrello paziente” che rappresenta il componente operativo del sistema ed è provvisto di braccia per l’azionamento degli strumenti chirurgici sui quadranti del campo operatorio e dal c.d. “carrello visione” che funge da supporto visivo durante il processo attraverso la combinazione delle funzioni di elaborazione video/immagine e di elaborazione elettronica/software.
Infine, in tale categoria, rientrano anche tutti i sistemi per la riabilitazione robotica (i.e. sistemi costituiti da esoscheletri integrati con software basati sull’IA) dedicati a pazienti affetti da patologie del sistema nervoso.
Sistemi automatizzati da laboratorio
L’ultima categoria approfondita dalla circolare concerne i sistemi automatizzati da laboratorio ossia tutti i sistemi completi e automatizzati per il trattamento di campioni biologici per indagini microbiologiche.
In particolare, viene fatto riferimento a sistemi complessi interfacciati con i sistemi informatici di laboratorio (LIS) in grado di automatizzare e digitalizzare l’intero processo di analisi microbiologica, partendo dall’identificazione del campione da analizzare, dalla semina dello stesso fino ad arrivare all’incubazione intelligente e alla lettura automatica delle piastre.
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