Il tributo a Cesare è sempre un tema delicato. “Date a Cesare quel che è di Cesare”, ma se volete farvi dei nemici certi, cominciate a parlare di tasse, imposte, pressione fiscale e rendite finanziarie. Argomento complesso, che tratto spesso nel mio blog, e al quale non ci abitueremo mai.
Questo tributo è giusto o ingiusto? Non posso rispondere, ma posso dire con serenità che la gestione efficiente della fiscalità titoli porta notevole valore aggiunto al tuo portafoglio.
Conoscere la componente fiscale di uno strumento finanziario è molto importante per poter investire in modo consapevole ed evitare spiacevoli sorprese. Altrettanto importante è anche investire in linea con i propri bisogni e obiettivi, con il proprio orizzonte temporale e con la capacità di tollerare le perdite.
Le imposte
Vediamo insieme quali sono alcune delle imposte che l’investitore deve considerare:
- Imposta di bollo sui conti correnti
- Imposta di bollo sul deposito titoli
- Capital gain
- Tobin tax
Imposta di bollo sui conti correnti
L’imposta di bollo, che si applica sui conti correnti bancari e postali, ammonta a €34,20 l’anno per ogni conto corrente (intestato a persona fisica).
Questa imposta non è applicata qualora la giacenza media annua sia inferiore a € 5.000.
Imposta di bollo sul deposito titoli
L’imposta di bollo sul deposito titoli ammonta allo 0,20% annuo ed è a tutti gli effetti una patrimoniale.
Questa imposta colpisce tutti gli strumenti finanziari custoditi nel deposito titoli. Sono esclusi dal calcolo i fondi pensione e i fondi sanitari.
Il capital gain
Il capital gain è il guadagno che deriva dalla differenza positiva tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto di un prodotto finanziario.
L’aliquota finanziaria è pari al 26% ad esclusione dei Titoli di Stato italiani, Titoli di Stato di paesi White List, buoni fruttiferi postali della Cassa Depositi e Prestiti che sono invece tassati al 12,50%.
Tobin Tax
La Tobin Tax è la tassa sulle transazioni finanziarie che colpisce sia le azioni italiane sia i prodotti derivati con sottostanti prodotti (indici o azioni) italiani.
Per quanto riguarda le azioni, sono colpite solo le transazioni multiday, che interessano titoli emessi da società residenti sul territorio italiano e che abbiano una capitalizzazione di borsa superiore ai 500milioni di euro.
Durante l’analisi fiscale del portafoglio titoli è opportuno verificare la presenza e l’intestazione di eventuali minusvalenze fiscali, che rappresenta una perdita monetaria derivante dalla differenza negativa tra prezzo di vendita e di acquisto di un prodotto finanziario.
Qualora siano presenti minusvalenze, è opportuno cercare di recuperarle: infatti, le minusvalenze originano un credito fiscale che si può recuperare nello stesso anno in cui si è generato e nei quattro anni successivi.
Sono Anita Taiani, consulente finanziaria e aiuto le persone a gestire serenamente ed efficacemente il proprio patrimonio finanziario attraverso il mio metodo “Finanza Zen”. Se sei interessato a una consulenza, contattami al numero +39 3332748377, anche su WhatsApp.